L’Italia di Velasco batte la Germania 3-1 nel primo test stagionale.
09-05-2025 11:34 - NEWS
PalaIgor vestito a festa per il vernissage azzurro, il debutto ufficiale nella nuova stagione dell’Italdonne, campione olimpica in carica. Il pubblico novarese non ha voluto perdersi questa occasione e ha affollato in gran numero le gradinate dell’impianto novarese. Non il «sold out», ma è mancato poco. La squadra di Julio Velasco è partita molto bene, sconfiggendo la Germania in quattro set e dando buone indicazioni.
Ovviamente è scesa in campo una nazionale di seconde scelte, senza le big, ossia le giocatrici di Scandicci, Milano e Conegliano reduci dalla final four di Istanbul e che si aggregheranno al gruppo di Velasco dalla prossima settimana. Il ct azzurro, spalleggiato dal vice Massimo Barbolini, ricordato sempre con grande simpatia dal pubblico di casa, è partito con la diagonale Cambi-Malual, Munarini-Sartori centrali, Omoruyi-Giovannini sulle bande e Moro libero. Occhi puntati su Carlotta Cambi, che raccoglierà da Francesca Bosio il timone della Igor nella prossima stagione. L’altra novarese, Squarcini, parte dalla panchina.
La Germania quasi al completo, con alcune conoscenze del pubblico novarese, oltre alla beniamina - e applauditissima - Lina Alsmeier, la centrale di Vallefoglia, Camilla Weitzel e l’allenatore di Chieri, Giulio Cesare Bregoli. L’avvio è di marca azzurra, con l’Italdonne andare sul 9-5 e poi 14-10. La squadra di Velasco si muove bene, trovando in Malual e Omoruyi i punti di riferimento in attacco (21-17). Giorgia Frosini chiude in diagonale il primo set (25-18). Nel secondo set meglio la Germania, le azzurre soffrono a muro e sul 12-15 Velasco cambia regia: fuori Cambi dentro Boldini. Molto bene anche Lina Alsmeier, che trova varchi nel muro azzurro (18-23). Le tedesche impattano sul 20-25 con la fast della centrale Scholzel. Nel terzo set è battaglia punto a punto nele fasi iniziali (10-9), molto bene Cambi che realizza anche il suo primo punto con una «veronica» a rete. La Germania con Weitzel sugli scudi non molla e resta a contatto (18-16). Omoruyi e Frosini spingono l’Italia sul 23-17. E la stessa attaccante bustocca chiude il set con un «monster» (25-17).
A inizio quarto set si vede anche Federica Squarcini. Parte bene la Germania, recuperata poi dalle azzurre con Giovannini (ex Igor) in evidenza (8-6). L’Italdonne allunga ancora con l’ottima Frosini (17-15). E’ un testa a testa nel finale di set con Cambi ancora a segno (19-18) con un guizzo a rete. E subito dopo la futura regista azzurra assorbe in bagher una violenta conclusione di Tabacuks strappando gli applausi del suo prossimo pubblico. L’Italia allunga e chiude 25-21, con una grossa ovazione del pubblico novarese.
Così come un anno fa, con la vittoria sulla Svezia, Novara si propone di portare ancora fortuna alle azzurre che in agenda hanno appuntamenti importanti in questa estate, la Vnl e i Mondiali in Thailandia, a cavallo tra agosto e settembre. Carlotta Cambi, regista azzurra, firma autografi ai suoi piccoli fans e riceve l’abbraccio dei suoi prossimi tifosi del Baluardo: «Molto bene, mi sono trovata come a casa, qui è sempre bello giocare. Sensazioni per l’estate azzurra? Positive e abbiamo dato un primo assaggi». Oggi a Milano alle 17 si replica il «test match» con la Germania.
Fonte: lastampa.it
Ovviamente è scesa in campo una nazionale di seconde scelte, senza le big, ossia le giocatrici di Scandicci, Milano e Conegliano reduci dalla final four di Istanbul e che si aggregheranno al gruppo di Velasco dalla prossima settimana. Il ct azzurro, spalleggiato dal vice Massimo Barbolini, ricordato sempre con grande simpatia dal pubblico di casa, è partito con la diagonale Cambi-Malual, Munarini-Sartori centrali, Omoruyi-Giovannini sulle bande e Moro libero. Occhi puntati su Carlotta Cambi, che raccoglierà da Francesca Bosio il timone della Igor nella prossima stagione. L’altra novarese, Squarcini, parte dalla panchina.
La Germania quasi al completo, con alcune conoscenze del pubblico novarese, oltre alla beniamina - e applauditissima - Lina Alsmeier, la centrale di Vallefoglia, Camilla Weitzel e l’allenatore di Chieri, Giulio Cesare Bregoli. L’avvio è di marca azzurra, con l’Italdonne andare sul 9-5 e poi 14-10. La squadra di Velasco si muove bene, trovando in Malual e Omoruyi i punti di riferimento in attacco (21-17). Giorgia Frosini chiude in diagonale il primo set (25-18). Nel secondo set meglio la Germania, le azzurre soffrono a muro e sul 12-15 Velasco cambia regia: fuori Cambi dentro Boldini. Molto bene anche Lina Alsmeier, che trova varchi nel muro azzurro (18-23). Le tedesche impattano sul 20-25 con la fast della centrale Scholzel. Nel terzo set è battaglia punto a punto nele fasi iniziali (10-9), molto bene Cambi che realizza anche il suo primo punto con una «veronica» a rete. La Germania con Weitzel sugli scudi non molla e resta a contatto (18-16). Omoruyi e Frosini spingono l’Italia sul 23-17. E la stessa attaccante bustocca chiude il set con un «monster» (25-17).
A inizio quarto set si vede anche Federica Squarcini. Parte bene la Germania, recuperata poi dalle azzurre con Giovannini (ex Igor) in evidenza (8-6). L’Italdonne allunga ancora con l’ottima Frosini (17-15). E’ un testa a testa nel finale di set con Cambi ancora a segno (19-18) con un guizzo a rete. E subito dopo la futura regista azzurra assorbe in bagher una violenta conclusione di Tabacuks strappando gli applausi del suo prossimo pubblico. L’Italia allunga e chiude 25-21, con una grossa ovazione del pubblico novarese.
Così come un anno fa, con la vittoria sulla Svezia, Novara si propone di portare ancora fortuna alle azzurre che in agenda hanno appuntamenti importanti in questa estate, la Vnl e i Mondiali in Thailandia, a cavallo tra agosto e settembre. Carlotta Cambi, regista azzurra, firma autografi ai suoi piccoli fans e riceve l’abbraccio dei suoi prossimi tifosi del Baluardo: «Molto bene, mi sono trovata come a casa, qui è sempre bello giocare. Sensazioni per l’estate azzurra? Positive e abbiamo dato un primo assaggi». Oggi a Milano alle 17 si replica il «test match» con la Germania.
Fonte: lastampa.it